Spannolinamento. Vi racconto le mie due, diversissime, esperienze.
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Spannolinamento! Vi racconto le mie due, diversissime, esperienze

Con l’arrivo della bella stagione sono molti i genitori che decidono di intraprendere la strada dello spannolinamento. Spesso con non pochi dubbi e ansie. Per questo inizio subito col dirvi una cosa, la cosa principale che ho imparato dai due spannolinamenti di Elia e Nina: spesso siamo noi a dare poca fiducia ai nostri figli!

Spesso li riteniamo “troppo piccoli” per togliere il pannolino a 2 anni, per mangiare da soli, per vestirsi da soli e così via. Abbiate fiducia nelle loro capacità: vi sorprenderanno. Di autonomia vi parlo più nel dettaglio nel mio blog post “Vestirsi da soli: piccoli gesti per favorire l’autonomia dei bambini!” Lo potete leggere qui.

Con Elia e Nina ho avuto due esperienze di spannolinamento completamente diverse, con Elia lunga e complessa, con Nina breve e facile. A riprova del fatto che noi possiamo e dobbiamo metterci del nostro, ma i bambini sono esseri unici e diversi, quindi non esistono regole universali da seguire. Osservateli ed ascoltateli il più possibile e agite di conseguenza, senza pre-imporvi una strada.

Lo spannolinamento di Nina: breve e semplicissimo! 

Memore dello spannolinamento di Elia, che vi racconto più avanti, lungo e complicato, con Nina non avevo aspettative. Con lei, a differenza che con Elia, il momento che ritenevo “quello più probabile”, intorno ai due anni e mezzo, sarebbe capitato in pieno inverno. E io, onestamente, avrei aspettato. Ma poi è arrivata lei, che ci ha anticipati e stupiti!

Era fine luglio / inizio agosto 2020 e non aveva ancora due anni, li avrebbe compiuti a metà settembre. La sua amica del cuore, della stessa età, figlia di nostri amici e sua compagna di asilo, aveva iniziato lo spannolinamento. Complice il nostro frequentare lo stesso stabilimento balneare e una vacanza insieme, un po’ per gioco ha voluto provare anche lei. Un giorno si è seduta sul vasino e ha fatto la pipì. Neanche una settimana dopo lo spannolinamento era compiuto!

È stato tutto così naturale che ancora non so bene come sia andata. Da allora non credo abbia mai fatto una sola volta la pipì addosso. Noi non abbiamo fatto nulla se non viverla molto più serenamente di come fatto con Elia. Abbiamo acquistato un vasino da viaggio che avevamo sempre con noi e ovunque fossimo lei la faceva lì, in quel vasino con il quale aveva confidenza. Lo portavamo ovunque: in auto, al mare, al ristorante o anche semplicemente per una passeggiata. Ve lo consiglio vivamente, perché è davvero pratico, occupa poco spazio essendo richiudibile e permette di avere sempre una seduta comoda per loro. Sicuramente questo fa la differenza piuttosto che arrangiarsi in posizioni scomode o in bagni di locali in cui non possono appoggiarci e così via.

Io l’ho preso su Amazon, lo trovate qui.

Diversa rispetto ad Elia anche l’esperienza riguardo il pannolino di notte. Anche con Nina ero partita con il pannolino a mutandina per la notte, così le dicevamo che metteva “la  mutandina per la nanna” e non il pannolino. Ma dopo poche notti ci siamo accorti che la mattina la mutandina era asciutta, per cui l’abbiamo tolta quasi subito giorno e notte!

Usare la mutandina assorbente a inizio spannolinamento o già prima di iniziare, credo sia un’ottima idea. Durante i primi giorni, ad esempio, a Nina la mettevamo se dovevamo stare fuori casa tutto il giorno o in situazioni particolari, ma ci comportavamo esattamente come se non l’avesse. Ovvero alzandola e abbassandola per farle fare la pipì nel vasino, proprio come una normale mutandina.

Iniziare ad usarla ancora prima può essere utile per insegnargli a essere autonomi, a fare il movimento di alzare e abbassare come per andare in bagno. Io la trovo molto più adeguata ad un bambino di due anni rispetto al classico pannolino, che non gli concede minima autonomia.

Lo spannolinamento di Elia: lungo e complicato!

Elia aveva compiuto due anni da un paio di mesi. Un giorno, eravamo al mare, mi dice, perentorio come è nel suo stile: “io questo pannolino non lo voglio più!”. Non credevamo fosse pronto e infatti forse non lo era, ma lo abbiamo assecondato. Da quel giorno lui non ha mai più voluto metter il pannolino di giorno. Di notte, invece, gli mettevamo la “mutandina assorbente” al posto del pannolino (poiché guai a pronunciare quella parola). La chiamavamo “la mutandina della nanna”.

Con Elia in realtà lo spannolinamento non è stato affatto semplice: per diverso tempo ha continuato a farsi la pipì addosso ogni tanto. Non ricordo bene, ma credo per qualche settimana o mesi sicuramente. Non sempre, ma capitava. Da testardo quale è ovviamente si rifuiutava di andare al vasino “su richiesta”, quindi anticiparlo non funzionava.

Il mio errore credo sia stato questo: dirgli troppe volte nell’arco della giornata di andare a fare la pipì. Forse per paura che la facesse addosso glielo dicevo così tanto che probabimente provocavo in lui l’effetto opposto a quello desiderato, ovvero il rifiuto!

Consiglio: non esagerate, proponetegli di andare in bagno 3-4 volte durante la giornata, non ogni minuto!

Ancora peggio con la cacca: per diverse settimane si è rifiutato di farla nel vasino. Andava a nascondersi in qualche angolo e la faceva lì, addosso.

Insomma, con Elia pur avendo lui richiesto di toglierlo, forse non era ancora il momento. Noi lo abbiamo comunque assecondato cercando di fare del nostro meglio.

Spannolinamento: due bambini, due esperienze diverse

Come vi ho raccontato, due bambini, due esperienze totalmente diverse. Sicuramente con entrambi ci sono alcune cose che ci hanno aiutato, ad esempio trovare degli “aiutanti”, come dei libri che trattassero l’argomento. Il mio preferito, quello usato con Nina è “Posso guardare nel tuo pannolino?” Io trovo sia davvero fantastico. Ad Elia, invece, avevamo preso “Mattia usa il vasino”. Eccoli qui:

 

Un altro metodo che avevamo usato con Elia è quello di creare insieme un tabellone, dove andavamo a disegnare un cuore o una stella ogni volta che faceva la cacca o la pipì: era felicissimo, ogni volta, di andare a segnare la sua “vittoria”! Insomma, trovate cose che rendano questo momento piacevole e gratificante per loro, cercando di ridurre lo stress.

In base alle mie due esperienze, ecco quindi un recap dei consigli che mi sento di darvi:

1. Cerchiamo di limitare lo “stress da spannolinamento“. Quindi non assilliamolo ogni 10 minuti chiedendogli ripetutamente se gli scappa la pipi’. Sicuramente le prime volte dovrete cambiarlo spesso, ma capiscono in fretta!

2. Non disperate se si bagnano: è importante che capisca “cosa vuol dire bagnarsi” per far sì che non accada più!

4. Abbiate pazienza. Più facile a dirsi che a farsi lo so. Dopo 4 cambi in un giorno e altrettanti lavaggi al pavimento, i nervi salterebbero anche a una santa. Se capita non vi uccidete di sensi di colpa e impegnatevi per fare meglio la prossima volta. Se si bagna, quindi, non sgridatelo: fate un respiro profondo e dite qualcosa tipo: “non è successo niente, la prossima volta prova a correre al vasino!”

5. Scegliete una seduta confortevole: che sia vasino o riduttore per il wc. Magari coinvolgetelo nella scelta: a forma di animaletto? Del suo colore preferito? Probabilmente questo lo aiuterà!

6. Complimentatevi ogni volta che riesce e fa la pipì o la cacca nel vasino. Leggerete nel suo viso una soddisfazione e una gioia incredibile. Assecondatelo e fategli capire con le parole e con i gesti che anche voi siete molto felici!

7. Muniamoci di un vasino da viaggio da portare con noi sempre e ovunque!

8. Privilegiate la mutandina assorbente al pannolino, così da poterla chiamare “mutandina” piuttosto che “pannolino” e far sentire il bambino grande e soddisfatto di questo passo. Perché il pannolino, una volta che si toglie, non si mette più!

9. Utilizzate degli “aiutanti”: libri, storie o cartoni animati che parlano dell’argomento o i cui protagonisti hanno tolto il pannolino.

E ricordate:

Perdere la pazienza è normale, non siete dei mostri! 

Ogni bambino è diverso: lasciatevi la libertà di cambiare e non fissatevi sulle vostre pre-convinzioni

Alla fine, prima o dopo, in un modo o nell’altro, imparano tutti! 

Fidatevi di loro e non sottovalutateli: vi sorprenderanno!